“Simply Grey”. Solo due parole per una storia sempre in divenire. Gli appartenenti alla Generazione X avranno notato il riferimento alla rock band inglese degli anni ’80, Simply Red, capendo così quando circa ha inizio la mia storia. E come tutte le grandi storie, anche la mia si svolge in tre atti, il terzo dei quali è appena iniziato.

Ora più che mai, mi risulta evidente che le cose che ci accomunano e i semplici piaceri della vita sono di fondamentale importanza. Ma ancora più essenziali risultano le storie che raccontiamo. È proprio l’atto di raccontare questi piaceri che ci connette ancora di più come comunità globale.

Fin da bambino, ho sempre avuto la passione per lo spazio, la fantascienza, la tecnologia e il potenziale senza limiti che poteva esserci nel nostro futuro. Allo stesso tempo, la vita trascorso in Italia—il mio secondo atto—mi ha fatto particolarmente apprezzare l’importanza della famiglia, delle tradizioni e di tutti quei piccoli piaceri per cui l’Italia è così famosa.

Le esperienze che porto con me, in questo terzo atto, sono, per esempio, la gioia di sedere per ore a tavola con amici e parenti, mentre gustiamo un buon risotto ai “bruscandoli”—raccolti insieme nei campi—annaffiato con un prosecco fresco dalla cantina locale, seguito da una selezione di formaggi di Asiago e una bella Sopressa, fresca di stagionatura nella taverna di un amico.

O sorseggiare uno spritz dopo una partita a golf, con lo sguardo rivolto alle colline veronesi, scherzando su quei birdie mancati al diciassettesimo green.

O ancora quella fresca birra artigianale, gustata sulla cima di un passo, con un panorama mozzafiato davanti, le gambe affaticate dopo la lunga risalita in bicicletta, un tornante dopo l’altro, non ricordo più nemmeno quanti.