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Come ottimizzare la traduzione di un sito web

Per tradurre il vostro sito web in maniera efficace, minimizzando anche i rischi relativi, dovete individuare i vostri “contenuti minimi vitali”, o Minimum Viable Content (MVC) in inglese, un concetto adattato da “minimum viable product” (o “prodotto minimo funzionante”) dello sviluppo software.

Mappare i contenuti in questo modo può anche aiutare a decidere come creare i contenuti nella lingua straniera: tramite la traduzione o la transcreazione, oppure scrivendo dei contenuti originali.

Vediamo brevemente come funziona questa mappa.

Le vostre competenze

Il cerchio “Le vostre competenze” rappresenta tutto quello che avete pubblicato, o che potreste pubblicare, relativo alla vostra attività. Quindi tutto il vostro know-how, tutta la storia della vostra attività, le vostre strategie, tutte le norme, informative e procedure che governano la vostra attività, e qualsiasi altra informazione a vostra disposizione che riguarda la vostra realtà.

Ciò che vi differenzia

Però sono le conoscenze e le qualità che vi differenziano dalla concorrenza che devono prevalere su quelle comuni a tanti altri operatori nel vostro settore. Tutti si dicono “professionisti” o “esperti”, o che hanno una “lunga esperienza” nel settore. Quello che vuole sapere un cliente potenziale è: Cos’è che vi rende migliori rispetto ai vostri concorrenti? Perché dovrebbe scegliere voi piuttosto che qualche altra azienda?

E cosa vuole l’utente esattamente?

Ovviamente, non basta avere conoscenze e capacità diverse dagli altri se non definite a chi potrebbero interessare queste qualità. Qui è utile preparare una “user persona” (anche detto “buyer persona” o “cliente tipo”), ovvero una descrizione dettagliata di chi è esattamente il vostro cliente ideale. Un altro strumento utile sono gli “user stories”, altro concetto preso dallo sviluppo software.

Solo quando avete un’idea chiara di chi è il vostro cliente ideale e quali sono le sue motivazioni ai vari punti lungo il suo “buyer journey” (cioè il “viaggio del cliente”), potrete decidere a quali contenuti dare la priorità. Però ATTENZIONE:

Il vostro cliente tipo del mercato estero e le sue motivazioni specifiche non saranno uguali al cliente ideale del mercato domestico!

Nello stesso modo, ciò che vi differenzia dai concorrenti stranieri sarà diverso rispetto ai concorrenti domestici. È per questo che serve spesso la transcreazione, copywriting e la scrittura di contenuti originali direttamente nella lingua straniera.

In che modo si crea valore?

Infine, tutto ciò servirà a poco se non mira alla creazione di valore, sia per il cliente tipo che per la vostra attività. Quindi contenuti che parlano dei prodotti o dei servizi che più migliorano la vita del cliente nuovo. O contenuti che diano delle informazioni veramente utili. O che instaurano fiducia nella vostra attività o fanno capire concretamente come siete diversi dai concorrenti a beneficio del cliente tipo.

Individua — Crea — Valuta — Adatta: è questo il processo per sviluppare contenuti in modo iterativo e evolutivo.

E poi si evolve…

Quando avete individuato il vostro Minimum Viable Content (MVC) per il mercato estero nuovo e avete creato e pubblicato questi contenuti nella lingua straniera, il prossimo passo è quello di valutare i risultati. Quali contenuti hanno dato qualche frutto? E quali no? Potete migliorare i contenuti meno performanti? O è meglio cambiare strada e puntare di più su quelli che hanno reso in qualche modo?

Quindi non sprecare tanto tempo e denaro sulla traduzione in blocco di tutti i vostri contenuti. Spendete meno e spendete meglio concentrandovi sui vostri contenuti minimi vitali per entrare in un mercato nuovo in modo più agile e meno rischioso.

Mettilo in pratica…

Per aiutarvi, ho creato una Guida sullo Storytelling usando l’approccio MVC, che potete scaricare gratuitamente! Contiene anche una pratica Checklist per guidarvi nel processo e nella preparazione di una serie di brief che serviranno a chi scrive e a chi traduce i vostri contenuti nelle varie lingue.

(N.B. Potrebbe interessarvi anche una guida che ho scritto per Micro Oiseau sulla traduzione di progetti particolarmente grossi, intitolata “Mangiare l’elefante: come gestire grandi progetti di traduzione”.)

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